
La sera di martedì 2 ottobre 2023, il Vescovo di Como, Card. Oscar Cantoni, si è recato al Santuario della Santissima Trinità Misericordia in Maccio di Villa Guardia (Como). Qui, al termine della Santa Messa d’orario delle 20:30, in suffragio di tutti i defunti della parrocchia, ha letto alla comunità il contenuto della lettera ricevuta nei giorni precedenti dal Dicastero per la Dottrina della Fede. Tale documento, firmato dal Prefetto Card. Victor Manuel Fernandez, risponde «alla documentazione inviata da Vostra Eminenza alla fine di luglio, con la quale presentava il caso relativo all’esperienza spirituale accaduta nel Santuario di Maccio di Villa Guardia, nel territorio di codesta Diocesi di Como» e sostanzialmente approva le rivelazioni avvenute dall’anno 2000 al 2015 presso il Santuario a Maccio.
Infatti, negli anni 2000-2015, ma ancora fino al presente, Dio si è manifestato ad un laico tuttora vivente che abita a Maccio di Villa Guardia (Como), Gioacchino Genovese [nel seguito lo chiameremo semplicemente Messaggero], un uomo sposato, con figlie e nipoti, professore di musica, direttore della Scuola di Musica e Danza di Villa Guardia. A lui è stato chiesto di scrivere tutto ciò che la Santissima Trinità gli faceva vivere come illuminazioni intellettuali e di consegnare gli scritti al Vescovo. Questi scritti, raccolti in due volumi da circa 400 pagine ciascuno, per ora solo nelle mani del Vescovo e delle commissioni diocesane e vaticane, sono un vero e proprio trattato sulla SS. Trinità ricco di affermazioni teologiche, di visioni, di preghiere, di raccomandazioni e di riflessioni: una vera miniera di contenuti spirituali che in questo inizio del terzo millennio Nostro Signore dona alla sua Chiesa nel segno della SS. Trinità Misericordia.
L’approvazione della Chiesa
Nel documento del Dicastero per la Dottrina della Fede dell’ottobre 2023, il Prefetto Card. Victor Manuel Fernandez scrive: «Dopo essermi attentamente informato, riconosco con gioia che l’intera vicenda è intrisa di elementi positivi di cui non si può non tener conto per il bene spirituale dei fedeli. Dall’esame della documentazione sono emersi non pochi elementi positivi, sia spirituali sia relativi al messaggio dottrinale di quell’esperienza». Nel testo viene sottolineato il valore dell’esperienza di Maccio, che riconosce nella Misericordia il termine che rivela il mistero della Santissima Trinità, in piena sintonia con il magistero di San Giovanni Paolo II, papa Benedetto XVI e papa Francesco. A ciò si aggiungono anche «gli effetti concreti prodotti da questa esperienza spirituale, come ad esempio le tante conversioni avvenute e le numerose vocazioni scaturite». Di particolare interesse è il tema dell’Eucaristia, collegata con il mistero della Croce, «così come preziosa risulta pure l’insistenza del rapporto tra Cristo e l’altare mediante la simbologia dell’acqua». Pertanto «alla luce di quanto su esposto- prosegue il Cardinale Fernandez – questo Dicastero non trova difficoltà perché Vostra Eminenza prosegua nella valorizzazione pastorale di tale esperienza spirituale».
Le lettere di approvazione sono state confermate da papa Francesco e indirizzate al Vescovo di Como, Card. Oscar Cantoni, come spiega il comunicato pubblicato dalla Diocesi di Como. Nei mesi seguenti il Dicastero della Dottrina della Fede ha emanto nuove “Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali”, e alla luce di queste nuove norme era necessario emanare un nuovo decreto che formalmente confermasse l’approvazione che era già stata espressa con le vecchie norme. Il 15 luglio 2024 è stato pubblicato il nuovo decreto di approvazione, molto più significativo per i riferimenti puntuali a singoli temi del contenuto.
Le rivelazioni
All’inizio erano soprattutto messaggi personali circostanziati che il Messaggero doveva riferire alle persone indicate e che non hanno lasciato traccia scritta. Nella seconda fase il Signore ha chiesto di scrivere le illuminazioni intellettuali che faceva vivere al Messaggero: visioni, incontri con Gesù, con la Vergine Maria, con vari santi, fino ad una visione coinvolgente del mistero trinitario. Tutti i testi sono stati scritti in chiesa oppure nell’ufficio del parroco attiguo alla chiesa, su quaderni che poi venivano consegnati al Vescovo e da parte del Vescovo alla Congregazione per la Dottrina della Fede in Vaticano. La terza fase è stata caratterizzata dall’invito ai parrocchiani a pregare soprattutto con l’adorazione dell’Eucaristia.
La serietà di queste rivelazioni ha avuto un primo riconoscimento implicito nella decisione di assegnare alla chiesa parrocchiale di Maccio la qualifica di Santuario Diocesano intitolato alla Santissima Trinità Misericordia. La decisione, assunta l’11 novembre 2010 dall’allora Vescovo di Como Mons. Diego Coletti, di fatto veniva incontro ad una esplicita richiesta fatta da Dio nel corso delle rivelazioni. La consacrazione a Santuario della Chiesa avvenne il successivo 27 novembre 2010, dopo i primi vespri della prima domenica di Avvento.
Successivamente, nel maggio 2021, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha comunicato al Vescovo – nel frattempo era diventato Mons. Oscar Cantoni, nominato successivamente Cardinale – che nelle circa 800 pagine degli Scritti scaturiti dalle rivelazioni e sottoposti alla valutazione della Chiesa, non c’era nulla di contrario alla Dottrina o alla morale della Chiesa, ed anzi aveva raccomandato di diffonderli. In quell’occasione il Vescovo organizzò incontri in cinque località diverse per permettere ai sacerdoti della Diocesi di partecipare e conoscere quell’esperienza. Durante questi incontri hanno preso la parola in tre: il Vescovo Mons. Oscar Cantoni, Don Luigi Savoldelli, parroco di Maccio all’epoca dei fatti, e Mons. Ivan Salvadori, il sacerdote che nel 2011 aveva presieduto la prima Commissione Teologica di indagine sui fatti di Maccio e che attualmente è Vicario generale della Diocesi. I loro interventi del 30 giugno 2021 sono trascritti e consultabili qui: introduzione del Vescovo Mons. Oscar Cantoni, intervento di Don Luigi Savoldelli, intervento di Mons. Ivan Salvadori.
I due segni
In queste rivelazioni non ci sono segreti, né annunci di catastrofi, ma c’è un messaggio reiterato di Amore da parte della SS. Trinità Misericordia, per gli uomini che Dio vede smarrirsi. Non c’è nessuna aggiunta alla Dottrina o alla Morale cristiana, ma vengono richiamati con forza alcuni temi fondamentali che l’abitudine o la trascuratezza ha ridotto a ritualità formale. Le maggiori raccomandazioni sono rivolte ai sacerdoti. Ed è particolarmente significativo che nella parrocchia di Maccio siano fiorite in questo periodo ben 16 vocazioni al sacerdozio, o ai ministeri, o alla vita consacrata.
Nondimeno, la soprannaturalità dei fatti è sottolineata dalla presenza di due segni che si sono ripetuti numerose volte, come accertato dalle due commissioni diocesane che si sono succedute, incaricate dal Vescovo del compito di raccogliere ordinatamente i fatti, di comprenderli, di dare una lettura, di leggere gli Scritti.
L’adorazione Eucaristica nel Santuario della SS. Trinità Misericordia era infatti frequentemente accompagnata da un primo segno verificabile: il blocco di marmo dell’altare trasudava acqua che si raccoglieva in gocce e poi scorreva non sempre seconde le leggi della gravità. Il richiamo biblico è evidente e il Messaggero spiega: «Nella S. Messa, il dono Immenso di Dio, nel Verbo incarnato Gesù, si ripete ancora per tutti noi. E dall’Altare Santo, che è Cristo stesso, in tutte le chiese della terra, come dal suo Cuore Sacratissimo trafitto, sgorga, come un giorno nel deserto dalla roccia, la Vera Acqua. È la Misericordia che si china e ci riattira a sé perché non vuol perderci».
Il secondo segno verificabile era la “lettura dei cuori”. Il carisma della lettura del cuore è quello che la tradizione spirituale di tutti i tempi ha designato come il “discernimento degli spiriti”, cioè una conoscenza soprannaturale comunicata direttamente da Dio dei segreti dei cuori. Il Signore chiedeva al Messaggero di raggiungere determinate persone e di consegnare loro dei messaggi che riguardavano la loro vita. Non è che il Messaggero possieda stabilmente questo carisma, ma questa conoscenza si attiva quando il Signore gliene dà facoltà. È una lettura che riguarda il rapporto intimo che la coscienza del soggetto ha con Dio. Il Messaggero non può produrla con la propria volontà e in genere, dopo aver riferito il messaggio al destinatario, dimentica ciò che gli ha detto.
Ascoltiamo con grande riconoscenza quanto ha letto a proposito dei due segni Don Luigi Savoldelli il 27 ottobre 2023, al termine della messa solenne di ringraziamento a seguito all’approvazione da parte della Chiesa, dalla sua viva voce:
Le preghiere
Questa rivelazione è arricchita da molte splendide preghiere che sono state dettate direttamente da Gesù, da Maria, dall’Angelo custode. Sono preghiere di contemplazione, lode, ringraziamento, richiesta di perdono. La pubblicazione da parte del Vescovo, Card. Oscar Cantoni, del volume che contiene le Preghiere porta la data del 12 maggio 2023.
Il Card. Cantoni, nella presentazione del libro, scrive che queste preghiere possono essere «non solo un aiuto per trovare le giuste parole della preghiera, ma anche una vera e propria catechesi sul senso della preghiera cristiana, che muove anzitutto dalla contemplazione della Trinità – Misericordia Infinita – nel suo mistero più profondo di amore». Vale davvero la pena di avvicinarsi ad esse anzitutto leggendo la bellissima presentazione del libro, che riporta in fondo la dicitura “commento tratto dall’esperienza spirituale di Maccio”, che è un modo per farci capire che si tratta di parole dettate direttamente dall’alto.
>>> LEGGI E PREGA LE PREGHIERE <<<
Chi volesse approfondire il significato delle preghiere tratte dall’esperienza spirituale di Maccio può ascoltare direttamente le parole di Mons. Ivan Salvadori in occasione della presentazione del libro delle preghiere, o anche leggere la trascrizione del suo intervento:








Il messaggio centrale delle rivelazioni
È proprio Gesù a guidarci alla scoperta del Padre e dello Spirito Santo. Così con immensa meraviglia e con gioioso stupore accogliamo la rivelazione che il nostro unico Dio è una famiglia di tre persone uguali e distinte, che noi chiamiamo SS. Trinità. Nella limitatezza della mente umana prima abbiamo preso coscienza dell’Incarnazione, che è il secondo mistero della fede, e risalendo all’origine dell’Incarnazione abbiamo scoperto e adoriamo il primo mistero della fede, cioè la SS. Trinità. Ecco perché la preghiera fondamentale di Maccio, che raccoglie ambedue i misteri si, esprime proprio così:
Mio Signore e mio Dio
per il dono della Tua Incarnazione Passione, Morte e Risurrezione,
contemplo, adoro e prego:
Santissima Trinità, Misericordia infinita io confido e spero in Te!
Il Messaggero afferma di averla vista scritta a caratteri cubitali mentre tutti i santi e gli angeli adoravano la SS. Trinità. Pur consapevoli di essere creature limitate, prendiamo coscienza che «tutto parte dalla SS. Trinità: Padre, Figlio e Spirito; o anche, Potenza, Verbo e Vita, Unica e sola Verità; o familiarmente, Amore, Carità e Misericordia in Se Stesso. E così, Dio che è Amore che crea per condividere, Dio che è Carità che dona tutto di sé, dona tutto ciò che crea all’uomo, Dio che è Misericordia che si abbassa e cammina con lui, rivela che Egli Misericordia, Egli Carità, Egli che è Amore, trabocca di tutto questo fino a redimere, attraverso l’offerta umana e divina di Sé, la sua creatura. È giunta l’ora di adorare la SS. Trinità, nostro Unico Dio, chiamandola Misericordia, Misericordia Infinita. Messaggio di gioia, speranza e certezza che Dio non ci lascia soli, ma ci chiede di rimetterlo al centro della vita cristiana».
Le tre richieste del Signore e la settimana eucaristica pasquale
Negli anni dell’esperienza di Maccio sono state fatte anche almeno tre richieste particolari.
La prima richiesta: che il luogo dove si sono svolti questi avvenimenti, cioè la chiesa parrocchiale di Maccio, diventasse Santuario dedicato alla Santissima Trinità Misericordia, cosa che è avvenuta il 27 novembre del 2010.
La seconda richiesta: un sinodo diocesano sul tema della Misericordia perché questo sinodo vissuto nella nostra chiesa diventi un dono e una ricchezza per tutta la Chiesa. Il sinodo è stato convocato col titolo “Testimoni e annunciatori della misericordia di Dio” il 31 agosto 2017 e si è concluso il 4 giugno 2022. Nel successivo novembre, il Vescovo ha consegnato alla Diocesi il libro “Testimoni di Misericordia” contenente gli orientamenti pastorali e le norme a conclusione del Sinodo.
La terza richiesta: che l’Ottava di Pasqua sia vissuta a partire da Maccio, poi dalla Diocesi, poi da tutta la Chiesa come un momento particolare di lode e di contemplazione per il dono della Misericordia.
Per questo il Vescovo di Como, nella lettera che normalmente invia ai fedeli all’inizio della Quaresima, nell’anno 2024 ha proposto a tutta la Diocesi la Settimana Eucaristica della Misericordia, istituendola ufficialmente a partire dall’esperienza che si è vissuta e si vive a Maccio dal 2010. Dice il Card. Cantoni: “non posso non guardare al tempo che ci sta dinnanzi senza pensare alla grande gioia che abbiamo sperimentato quando il Dicastero per la Dottrina della Fede ha ufficialmente riconosciuto, lo scorso 4 ottobre, che la vicenda spirituale del santuario di Maccio, incentrata proprio sul mistero della redenzione, «è intrisa di elementi positivi di cui non si può non tener conto per il bene spirituale dei fedeli che frequentano il Santuario con assiduità e interesse religioso». Siamo consapevoli che le rivelazioni private non aggiungono nulla alla rivelazione definitiva di Cristo e che, in tal senso, costituiscono solo un aiuto del quale non è obbligatorio fare uso. Tuttavia, una rivelazione privata, come nel nostro caso, «può introdurre nuovi accenti, fare emergere nuove forme di pietà o approfondirne di antiche. Essa può avere un certo carattere profetico (cfr. 1Ts 5,19-21) e può essere un valido aiuto per comprendere e vivere meglio il Vangelo nell’ora attuale; perciò, non la si deve trascurare» (Benedetto XVI, Verbum Domini, 14). In effetti, se il Signore non continuasse a parlare con la sua diletta Sposa, come ha incessantemente fatto nel corso dei secoli, egli non sarebbe il Vivente e il suo amore non potrebbe dirsi reale.” E continua: “Con questa consapevolezza – in obbedienza a quanto il Signore, tramite una mediazione umana, chiede da tempo alla Chiesa di Como – istituisco, per la nostra diocesi, la Settimana eucaristica pasquale della Divina Misericordia. Per tutta l’ottava della Pasqua invito le comunità parrocchiali e religiose a sostare, in atteggiamento adorante, davanti al Sacramento dell’Eucaristia, solennemente esposto sugli altari delle nostre chiese, piccole o grandi che siano.”
Vale la pena di leggere per intero il messaggio del Card. Cantoni, meditare le pagine degli Scritti che contengono questa richiesta, ascoltare la catechesi di Don Luigi Savoldelli sull’argomento, per capire che anche la settimana eucaristica pasquale della Divina Misericordia è una richiesta che merita di essere accolta non solo dalla Diocesi di Como ma da tutta la Chiesa universale.
In principio c’è Dio, Trinità, Misericordia Infinita
«La Trinità è venuta a farci capire che il Signore non abbandona la Chiesa, perché vive in essa. E se anche sembra dormire sulla barca agitata dal mare in burrasca, è presente. E se il Signore a volte attraverso la voce della Chiesa o dei suoi piccoli messaggeri, i profeti, si avvicina a qualcuno per rivelare la propria vita, qualche particolare, o il futuro, è semplicemente perché il Signore vuole rassicurarci della sua presenza».
«Io sono presente alla tua vita, nella tua chiesa particolare, nella Chiesa universale. Io non l’ho abbandonata la Chiesa, sono presente, voglio che mi si metta al centro come Trinità Misericordia».
«È un invito serio alla conversione, a rimettere Dio al centro a partire dalle scelte più semplici della vita, occupandosi anzitutto di un profondo rapporto personale con Lui per mezzo dell’ascolto della Parola, della preghiera, dei Sacramenti».
«È giunta l’ora di adorare la SS. Trinità, nostro Unico Dio, chiamandola Misericordia, Misericordia Infinita».
«Messaggio di gioia, speranza e certezza che Dio non ci lascia soli, ma ci chiede di rimetterlo al centro della vita cristiana».
Ecco il nostro Dio.
DIO È AMORE CHE CREA,
DIO È CARITÀ CHE SI DONA,
DIO È MISERICORDIA CHE CI ATTIRA A SÉ,
SI FA VICINO PER NON ABBANDONARCI
E RIATTIRARCI NEL SUO CUORE DI PADRE,
PER MEZZO DEL FIGLIO,
NELL’AGIRE DELLO SPIRITO NELLA VITA ETERNA IN LUI.
Noi dobbiamo solo dire di sì.
Dio, Trinità Santissima, ci è stato rivelato da Gesù, che è l’unica Via Verità e Vita, come Dio, Amore, Carità, Misericordia.
E la Madre della Misericordia ovunque è scesa ce lo ha ricordato. Nulla di nuovo, ma forse dimenticato.
Mio Signore e mio Dio, per il dono della Tua Incarnazione Passione, Morte e Risurrezione, contemplo, adoro e prego. Santissima Trinità, Misericordia infinita io confido e spero in Te!
La Misericordia ci raggiunge nell’Eucaristia
La Croce, l’altare, il Sacrificio Eucaristico e l’acqua viva della Misericordia vengono più volte richiamati perché sono interconnessi tra di loro, mettendo in evidenza che in tutte è presente il grande dono dell’incarnazione di Cristo che si dona a noi. Dice il Messaggero:
«Questo contempliamo nell’Eucaristia, massimo dono della Misericordia per l’opera della Redenzione, che voi sacerdoti, rendete presente, per le vostre mani, ogni giorno, su tutti gli altari della terra, come avviene sull’Altare del cielo. Ecco perché l’altare va baciato devotamente e onorato. Cristo è sacerdote, vittima e altare; l’altare è la perenne croce dove il Verbo fatto uomo, si fa cibo per noi, dove Dio Amore continua a farci nuove creature, Dio Carità continua a donarsi, Dio Misericordia Infinita continua a farsi vicino per attirarci a Lui».
Nelle rivelazioni si parla molto del Mistero Eucaristico insistendo soprattutto sul mistero della presenza. E dunque l’Eucaristia va celebrata, ma va adorata perché lì in qualche modo si eternizza il mistero della Redenzione.
Viene richiesta una adorazione frequente.
Nella S. Messa, il dono Immenso di Dio, nel Verbo incarnato Gesù, si ripete ancora per tutti noi. E dall’Altare Santo, che è Cristo stesso, in tutte le chiese della terra, come dal suo Cuore Sacratissimo trafitto, sgorga, come un giorno nel deserto dalla roccia, la Vera Acqua.
È Misericordia che si china e ci riattira a sé perché non vuol perderci.
Più volte l’Eucaristia è messa in relazione al mistero trinitario. È vero che quello è il Corpo di Cristo, ma il dono è il dono di tutta la Trinità. È il Verbo che si offre a noi, il pane e il vino diventano il Corpo e Sangue di Cristo. Ma poiché Dio è Uno si può ben dire che tutta la Trinità coralmente partecipa al mistero dell’Eucaristia.
Nella vita spirituale di ciascun credente e nell’organizzare la vita della Comunità cristiana va rimarcata la centralità della Cena del Signore e l’adorazione del SS. Sacramento.






Maria Madre della Misericordia
La presenza della Beata Vergine: un aspetto fondamentale nella vicenda di Maccio è quello della costante presenza della Beata Vergine. Non si parla di apparizioni nel senso solito del termine, ma di oggettive locuzioni e visioni intellettuali che hanno accompagnato, in maniera ora materna ora di guida e preparazione, verso il grande momento delle visioni trinitarie e del Dialogo con La Voce. Anche questo ci introduce nel ruolo che la Beata Vergine ha nel Piano di Dio. Scrive il Messaggero:
«Essa viene inviata dal Signore a preparare all’incontro con Lui. Il Suo ruolo di Madre e di potente interceditrice aiuta i fedeli e indirizza sempre a Dio. In tutta l’esperienza ogni parola della Vergine è in funzione di Cristo, di Dio, della Trinità. Ma il suo ruolo è quello di accompagnare a Cristo da cui ha ricevuto tutto, ma non sostituirsi a Lui. È Cristo, Ella stessa ha ripetuto al messaggero più volte, l’Unico Mediatore, l’Unico Redentore. Ella ha avuto un ruolo privilegiato e ne è consapevole solo ora pienamente, nella sua luce di Gloria. E umilmente se ne stupisce. Ha offerto e sofferto col Figlio. Lo ha ridonato al Signore, ne ha condiviso i dolori e lo strazio, ma anche la gioia della Resurrezione, ma ricorda sempre che il Figlio è Colui che ha redento».
Dice Gesù:
- Mia Madre, dono della Misericordia, è la porta per Me, Misericordia, per scendere a voi e donarmi a voi nel mio Corpo e mio Sangue che è l’Eucaristia, sacramento immutabile del dono di Me stesso, nella comunione col Padre, nello Spirito che da Noi proviene e in Noi sussiste, perchè nell’Uno siamo Misericordia, l’Amore increato che crea per amore e si dona nelle sue creature e in esse vive!
- Mia Madre è per voi porta dalla terra al cielo, perchè io, Misericordia, in lei creatura ho posto il segno delle cose nuove. È lei che con il suo eterno Sì, apre il cuore della Misericordia che, nel suo Cuore Immacolato, trova la delizia di ciò che è la vera creatura. E il nostro Cuore misericordioso in lei ha trovato la culla per entrare nel tempo. È la mia e vostra Madre e vi riapre la via dell’eternità, affidando voi a me, Misericordia. Venite a me!”
Misericordia, pentimento e perdono
Il vero volto di Dio. La Misericordia è Dio che si piega maternamente su di noi per ricuperarci, perché non vuole perderci. Cristo, con la sua vita, ci ha mostrato il vero volto di Dio. Ora possiamo affermare che il nostro Dio è piegato su di noi come la mamma sul figlio piccolo, caduto, ferito. In contrapposizione ad una visione di un Dio dritto, impassibile, distaccato, lontano che l’orgoglio umano, sollecitato dall’eterno nemico di Dio, si è inventato.
Tra le riflessioni sulle rivelazioni di Maccio troviamo questa meditazione che ci fa comprendere la concretezza storica della Misericordia: «La Misericordia nell’Incarnazione trabocca nella Grazia del perdono. Dio vuole essere riconosciuto così nel suo dono dell’Incarnazione. Per cui Dio che nell’Incarnazione rivela Essere Amore, Carità e Misericordia stessa, il nome più bello dell’Amore che Ama, si potrebbe sintetizzare in un’unica affermazione: Dio, la Santissima Trinità è MISERICORDIA. È Misericordia che si china e ci riattira a sé perché non vuol perderci. E il perdono, dalla croce, nella croce, per mezzo della croce, trono regale di Cristo, è l’eccesso del dono fatto da Dio, dalla SS. Trinità Misericordia ai suoi figli».
Il perdono è un abbraccio. Mons. Ivan Salvadori precisa: «Vuol dire che Dio ci viene incontro per attirarci a sé. Si abbassa per farci partecipare della sua vita divina. La Misericordia non è una sorta di condono incondizionato. No, dice lo stile di Dio che ama così tanto la sua creatura, che si abbassa per permettere alla creatura di entrare nella sua vita divina. Questa è la Misericordia».
Il Messaggero aggiunge: «La Misericordia è Il cuore di Dio stesso, è la sorgente originaria, il principio da cui lo stesso Amore e la stessa Carità scaturiscono (se si può usare questo verbo riguardo a ciò che eternamente È!). Per questo il Nome di Dio è Misericordia. E se il Verbo, rivelando Dio col Nome di Padre, Figlio e Spirito Santo, ha definito Sé Stesso la Via, la Verità e la Vita, non quale attributo ma identificandole, personificandole in Se stesso quale Dio incarnato, perché in Dio tutto è e sussiste, ne deriva che la SS. Trinità, Dio stesso, è in Se stesso Amore, Carità, Misericordia. E dunque la SS. Trinità è la Misericordia».
Se nell’esperienza spirituale di Maccio siamo stati colpiti da temi come l’Incarnazione, l’Eucaristia, la presenza costante di Maria, ora che approfondiamo il tema della Misericordia che ci perdona i peccati avremo la gioia di fare personalmente l’esperienza di sentirci avvolti dall’abbraccio della SS. Trinità. Afferma il Messaggero: «Il messaggio per tutti gli uomini è di non temere le proprie ferite, le proprie cadute, anche gravi, ma confidare nella Misericordia Divina».
Ma attenzione: l’abbraccio della Misericordia va accolto con cuore sinceramente pentito e addolorato, passando per la via dei sacramenti e quindi della Chiesa che è Madre. Cuore pentito cioè consapevole di aver rotto la relazione con Dio e sciupato i suoi doni. Cuore addolorato non solo per la vergogna, ma per la piena coscienza del male commesso e delle sue conseguenze in noi e negli altri, ma soprattutto per la sofferenza di Cristo a causa del nostro peccato. Il pentimento e il desiderio di conversione sono tanto più veri quanto più è grande la pena per il nostro peccato. Che non significa sentirsi perduti. Anzi, significa che si è ascoltata la Voce dello Spirito che è quella di Dio, Padre Misericordioso che ci viene incontro. E che, pur dichiarando giustamente che noi siamo peccatori, ci vede addolorati, ci abbraccia, ci veste di un abito nuovo e ci stimola a ricominciare.
Un libro per pregare e meditare sulle rivelazioni
Don Ferdinando ha avuto modo di conoscere da parecchi anni le rivelazioni della SS. Trinità Misericordia avvenute a Maccio. Come sacerdote, ed anche come direttore dell’Opera Salesiana del Sacro Cuore, vive queste rivelazioni come la continuazione di un lungo discorso che il Signore Gesù ha fatto alla sua Chiesa a partire dalla lancia che ne ha trafitto il costato sulla croce, proseguendo con le rivelazioni a Santa Margherita Maria Alacoque da cui è partita la devozione specifica al Sacro Cuore di Gesù, e che è continuato negli anni attraverso vari testimoni, per giungere nel secolo scorso a Santa Faustina Kovalska e da ultimo a queste rivelazioni della SS. Trinità Misericordia.
Scrive don Ferdinando: «Come vado testimoniando con insistenza negli ultimi anni, proprio dal coinvolgimento nella vicenda spirituale di Maccio ritengo di aver ricevuto dal Signore un regalo infinitamente grande e immeritato, che ha cambiato il mio modo di pregare e di approfondire, seppur lentamente, il senso del sacerdozio e la qualità dei rapporti con le persone. La sento come una vera chiamata al servizio di queste rivelazioni, chiamata su cui peraltro ho avuto varie conferme.»
A partire da questo convincimento, in occasione della festa dell’Immacolata dell’8 dicembre 2024 ha consegnato ai partecipanti ad un ritiro spirituale una «semplice raccolta di testi di Meditazione e Preghiera, che ha l’unica ambizione di essere un modesto strumento che può facilitare e guidare il nostro impegno di metterci in ascolto della SS. Trinità Misericordia». Nel consegnare questa semplice raccolta di testi e preghiere che qui condividiamo, il suo appello è stato chiaro: «ti invito con tutto il cuore a prendere molto sul serio l’appello che la SS. Trinità ti rivolge meditando e pregando queste pagine.»
PER APPROFONDIRE: Oltre alle preghiere tratte dalle rivelazioni, ai link che si trovano all’interno di questa pagina, alla raccolta di testi da ultimo citata, chi fosse interessato potrà trovare traccia del cammino di fede, nel segno della spiritualità della SS. Trinità Misericordia, portato avanti da un gruppo di persone legate a Don Ferdinando, ed inoltre altri contenuti inerenti le rivelazioni, per lo più provenienti dal Santuario della Santissima Trinità Misericordia di Maccio di Villa Guardia (Como).