Padre Luigi Bolla (Schio 1932 – Lima 2013) partì per l’Ecuador nel 1953, quattro anni dopo i primi voti come salesiano, e nel 1959 fu ordinato sacerdote. Aveva imparato lo spagnolo e la lingua shuar per lavorare con quell’etnia, ma il Signore voleva che donasse la sua vita al popolo Achuar, integrandosi in quella cultura. Siccome il maggior numero di Achuar era in Perù nel 1984 passò definitivamente nell’Ispettoria salesiana del Perù. Anni di solitudine e isolamento lo attendevano a causa delle distanze e della mancanza di confratelli con cui formare una comunità. Senza perdere la sua identità salesiana e sacerdotale, si identificò con il popolo Achuar. Nonostante pericoli e difficoltà di ogni genere, mai perse la fiducia in Dio. Continuò a studiare le usanze, l’etnologia e la cultura di quel popolo. La sua missione principale era sempre quella di annunciare il Vangelo a tutti gli Achuar, che amava come figli. Pubblicò i primi scritti in Achuar in modo che i bambini imparassero bene la loro lingua madre. Alle prime pubblicazioni se ne aggiunsero altre riconosciute a livello internazionale. Padre Bolla non ha limitato il suo lavoro all’annuncio della Parola di Dio, ma ha lavorato con tenacia per accompagnare il popolo Achuar nella sua organizzazione, ha incoraggiato l’educazione e si è preso a cura della salute e dello sviluppo di questa gente, che lo ha amato e apprezzato, chiamandolo: “Yánkuam’ Jintia: Stella luminosa del cammino”. [informazioni tratte dal sito Santità salesiana: di padre Bolla è in corso la causa di beatificazione]
In questo filmato tratto dalla trasmissione “Prima di Cena” su Tv2000 don Ferdinando parla di Padre Bolla. Qui di seguito le copertine dei libri, pubblicati con Elledici.
Chi fosse interessato alla storia di Padre Luigi Bolla fra il popolo Achuar della foresta amazzonica del Perù, al di là dei libri elencati, può intanto leggere una breve presentazione degli Achuar, un profilo di Padre Bolla scritto da Padre Juan Bottasso ed un profilo scritto da don Ferdinando. E ancora, una breve illustrazione del modo di evangelizzare di Padre Bolla, ancora a cura di Padre Juan Bottasso.
La mitologia degli Shuar e Achuar: un cammino che cerca la luce
Partire dalla mitologia Shuar-Achuar per preparare l’ambiente all’annuncio del Vangelo è l’espressione di un sforzo durato anni per tradurre in pratica un invito del Vaticano II: cercare Dio nelle varie culture e religioni, dal momento che lì già è presente, come è presente la pianta in un seme.
La cosa, a prima vista, può sembrare un semplice accorgimento pedagogico, ma costituisce una inversione di rotta rivoluzionaria. Per secoli si era pensato che per annunciare il messaggio di Gesù fosse indispensabile sgombrare il terreno da tutte le erbacce (cioè le credenze ed i riti idolatrici). Il Vangelo veniva così a sostituire quello in cui prima un popolo aveva creduto. In altre parole: per diventare cristiano, un Achuar doveva lasciare di essere Achuar.
Ma se invece gli si dice che Dio è già presente nella sua cultura e che il cristianesimo non viene a soppiantarla, ma a completarla, allora tutto cambia. L’atteggiamento iconoclasta del missionario viene sostituito da una pazientissima ricerca, per scoprire quella presenza divina, illuminarla e darle senso. La critica che si è fatta all’evangelizzazione dell’America Latina è stata appunto quella di aver distrutto le culture.
Così come la lettura dell’Antico Testamento, fatta alla luce del Vangelo, fa sì che ogni pagina trovi un senso in Gesù Cristo, la mitologia, correttamente letta, può aiutare un popolo a capire che tutta la sua storia ha avuto un senso, perché già camminava verso una luce che un giorno gli sarebbe stata annunciata nella sua pienezza.
Questo insegnamento del Decreto Ad Gentes del Concilio trovò nel Padre Siro Pellizzaro un interprete intelligente e fedele. Per un’intera vita egli si dedicò ad esplorare la mitologia di quel popolo amazzonico, per scoprire quegli elementi che rivelassero l’orientamento del suo camminare verso la luce. Il Padre Luigi Bolla fece sue queste intuizioni e trovò in Franco Rovere un interprete sapiente, capace di tradurre in immagini le narrazioni mitologiche.
Evidentemente la mitologia non la si può collocare sullo stesso piano dell’Antico Testamento biblico, ma il suo uso nella catechesi può aiutare qualsiasi popolo a sentirsi orgoglioso del suo passato ed ad accogliere il Vangelo non come una rottura nella sua storia, ma come un arricchimento.
Queste tavole ideate dal salesiano padre Luigi Bolla, Yankuam, sono state disegnate da Franco Rovere, fatte stampare in grande formato e poi plastificate dal VIS, Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, per interessamento di don Ferdinando Colombo, Ogni catechesi o celebrazione di Padre Bolla, Yankuam iniziava sempre dalla narrazione di un loro mito. Mentre un anziano raccontava, veniva esposto il grande quadro corrispondente, che poi veniva spiegato in ogni particolare e collegato l’insegnamento cristiano.
Ecco le immagini delle 11 tavole.










